HomeSportCUS Camerino: la storia di Leonardo Meschini, discobolo per caso

CUS Camerino: la storia di Leonardo Meschini, discobolo per caso

Tra i tanti talenti dell’atletica giovanile del CUS Camerino, negli ultimi mesi si è aggiunto prepotentemente anche il nome di Leonardo Meschini. Classe 2008 di San Severino Marche, dopo aver iniziato con il calcio si è avvicinato un po’ per gioco all’atletica leggera, nella fattispecie al lancio del disco, iniziando un’avventura che in 8 mesi ha portato al 7° posto nazionale nella categoria Cadetti, dopo la qualificazione centrata nella gara internazionale di Majano.

Leonardo, come ti avvicinato all’atletica leggera?

È successo tutto un po’ per caso. Giocavo in casa con mio fratello e da quelle parti passava Marco Zitelli, il mio attuale allenatore al CUS Camerino. È stato lui a chiedermi se volevo provare a fare atletica. Ho accettato, a dire il vero senza sapere neanche di cosa si trattasse. Da lì è partito un percorso fantastico.

Come sono andati i primi allenamenti?

Partivo da zero e dovevo trovare una specialità. Ho fatto un primo allenamento con il peso ma non mi trovavo bene. Dal secondo allenamento abbiamo provato con il disco. Da lì è iniziata tutta un’altra storia.

Che percorso è stato quello che hai vissuto finora?

Sicuramente è stato molto positivo. In neanche 8 mesi di lavoro e partendo da zero sono riuscito ad arrivare alle finali dei Campionati Italiani Cadetti. Non è stato facile, ma questo mi dà la spinta per cercare di migliorare, tecnicamente e anche a livello di tempo da dedicare agli allenamenti. Ho avuto un periodo un po’ critico quest’anno a maggio fino a settembre, ma poi mi sono ripreso bene e ho cominciato a migliorare sempre di più il mio record personale.

Alla gara internazionale di Majano ti sei qualificato per i Campionati Nazionali Cadetti. Che esperienza è stata?

Bellissima. Avevo l’ansia dalla gara di Majano, fino a 5 minuti prima della gara. Venivo dal calcio e non pensavo di vivere un’avventura come questa, e questo mi ha reso ancora più felice di quello che ho fatto e che sto facendo.

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