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Macerata: Lucia di Lammermoor allo Sferisterio tra Video Mapping e Tradizione

Lucia di Lammermoor, opera simbolo del bergamasco Gaetano Domenico Maria Donizetti, chiude la stagione del Macerata Opera Festival 2023 sabato 19 agosto. La redazione di FoxMag è stata allo Sferisterio per la penultima rappresentazione di giovedì 17 agosto e di seguito vi propone le sue considerazioni.

La produzione la cui regia è stata curata da Jean-Louis Grinda, ha scelto di utilizzare (quasi) esclusivamente la tecnica del video mapping per le ambientazioni dell’opera. Il video mapping è una tecnica oramai molto utilizzata in ogni ambito artistico che permette di proiettare video su superfici di grandi dimensioni. In questo caso, le immagini proiettate sul palcoscenico e sullo sfondo dell’Arena hanno creato un’atmosfera suggestiva con cieli tempestosi, mare in simil 3D e sabbia sul palcoscenico.

La storia di Lucia di Lammermoor, che non veniva rappresentata a Macerata da ben 20 anni (l’ultima volta era il 2003…) è ambientata in Scozia, nel XVIII secolo. Lucia è una giovane donna innamorata di Edgardo ma suo fratello Enrico la costringe per i suoi biechi interessi a sposare un altro uomo chiamato Arturo. Ed ovviamente, come succede solitamente nelle opere liriche, non bisogna aspettarsi l’agognato happy ending in stile hollywoodiano.

La rappresentazione, stando ai feedback alla fine della rappresentazione ha riscosso un grande successo. Il pubblico ha dunque apprezzato l’originalità di utilizzare il video mapping per le ambientazioni ed ovviamente l’interpretazione dei cantanti, che hanno dato vita a personaggi intensi e coinvolgenti. Su tutte indubbiamente Ruth Iniesta che dà vita ad una Lucia molto intensa, potente e disperata. Apprezzata anche l’orchestra diretta dal giovane  Jordi Bernàcer ed un meritato plauso va anche al Coro marchigiano “Vincenzo Bellini” preparato da Martino Faggiani.

Macerata Opera Festival 2024: un primo sguardo in anteprima sui titoli della sessantesima edizione tutta Pucciniana

All’uscita dell’Arena Sferisterio, lo staff del MOF ha distribuito i volantini dedicati alla prossima stagione del Macerata Opera Festival che arriva alla sessantesima edizione.
Il 60° Macerata Opera Festival nel 2024 sarà dedicato principalmente al compositore Giacomo Puccini nel centenario della morte, con l’esecuzione, per la prima volta allo Sferisterio, della Fanciulla del West, cui seguiranno altre due opere molto celebri come Turandot La bohème. È in cantiere inoltre un progetto dedicato ancora a Puccini con il Trittico (Il tabarroSuor Angelica e Gianni Schicchi) che sarà l’occasione per conoscere i legami del compositore di Lucca con l’Europa musicale di inizio Novecento, attraverso un percorso parallelo con i lavori di altri tre compositori pressoché coevi.

Con questi titoli viene tratteggiato in dettaglio il profilo artistico di Puccini: da un capolavoro della prima maturità – da sempre simbolo della capacità dell’opera d’interpretare il presente – come La bohème (Torino 1896), al successo planetario sancito anche da un titolo americano, La fanciulla del West (New York 1910), all’inconsueto Trittico (ancora New York 1918), all’estremo contributo all’esotismo orientale con l’incompiuta Turandot (Milano 1926).

Nella programmazione artistica del Festival 2024 non mancherà la danza con una nuova creazione dal titolo Notte Morricone in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e il coreografo spagnolo Marcos Morau.

Il calendario completo sarà presentato in autunno, a ridosso delle principali fiere del turismo internazionale, dove il Macerata Opera Festival sarà presente insieme alla Regione Marche (IFTM Top Resa a Parigi, TTG Rimini, VTM a Londra).

 

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