HomeGreen NewsColdiretti Marche, nei borghi il 92% delle eccellenze agroalimentari

Coldiretti Marche, nei borghi il 92% delle eccellenze agroalimentari

Il 92% delle eccellenze dell’agroalimentare sono hanno origine da borghi sotto i 5 mila abitanti.

In queste piccole realtà, che nelle Marche costituiscono il 53% del territorio, per oltre la metà ubicate in area appenninica con pochi servizi e a rischio spopolamento, vive un marchigiano su 5.

Proprio qui vive il patrimonio dell’enogastronomia sostenibile e a km zero, conservato e tramandato da intere generazioni di agricoltori. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Marche nella Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile 2022 proclamata dall’Onu, utile anche per fare il punto sugli agriturismi, che, si stima (indagine Coldiretti-Noto Sondaggi sulle ferie degli italiani), attireranno 7 italiani su 10 tra soggiorni, escursioni o semplici “toccata e fuga” a tavola. Proprio qui i turisti potranno trovare i Sigilli di Campagna Amica, prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose, custoditi dal mondo contadino contro l’omologazione.

Solo nelle Marche sono Sigilli riconosciuti il Mais Ottofile rosso di Arcevia, l’Anice Verde, la Cipolla rossa di Pedaso, il grano Jervicella, la rosa canina, le Fave di Fratte Rosa, i carciofi di Montelupone e il Violetto Precoce la cicerchia dei Monti Sibillini o di Serra de’ Conti, la Roveja, il Cavolfiore Tardivo di Fano, Cipolla di Suasa, le olive Coroncina, Mignola, Piantone di Falerone, Piantone di Mogliano, Raggia, Sargano di Fermo, le taccole del Menocchia e di Massignano, la Mela Rosa dei Monti Sibillini, la Pera Angelica di Serrungarina, il Vino Cotto, il Marrone del Montefeltro, la Gallina Ancona, la Pecora Fabrianese, la Pecora Sopravissana e la Vacca Marchigiana.

Tutti prodotti che si possono trovare all’interno dei mercati, nei punti vendita e nelle botteghe di Campagna Amica e tramite cui è possibile imprimere una svolta ad abitudini e consumi limitando sprechi, packaging e plastica, acquistando prodotti di prossimità che tagliano tragitti e consumo di carburante per il trasporto, che puntano al riutilizzo delle risorse come da consolidata prassi contadina, senza dimenticare la genuinità dei prodotti.

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