“Inviteremo tutti i Comuni delle Marche, in maniera generalizzata, ad emettere ordinanze di divieto di consumo di acqua per attività non essenziali, quali lavaggi auto, riempimento di piscine private o irrigazione di prati e giardini.
Ordinanze da emanare immediatamente su cui sarà necessario un forte controllo per l’osservanza degli obblighi”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, durante la riunione di ieri, 29 giugno, del Comitato paritetico di Protezione civile, a cui hanno partecipato i dirigenti regionali, i rappresentanti delle cinque Prefetture marchigiane, dei 5 ATO e l’Anci per delineare un quadro dell’emergenza idrica. Sono state analizzate dettagliatamente le situazioni nelle singole province marchigiane e si è rilevata una criticità pressoché uniforme su tutto il territorio regionale con punte però nell’Ascolano, a causa delle deviazioni delle sorgenti per il sisma del 2016, e nel Pesarese, in questo caso dovuto all’approvvigionamento di acqua potabile a Pesaro e Fano. “Queste città – ha spiegato Aguzzi – prelevano dal fiume Metauro che dall’invaso di Tavernelle e di Colli al Metauro è ad oggi a meno del 50% delle sue potenzialità. Gli altri invasi, di Fossombrone e del Furlo, sono sotto la soglia storica anche se mantengono una capacità residuale per garantire per alcuni giorni l’approvvigionamento idrico senza passare ai razionamenti. Ma poiché non sono previste precipitazioni, nei prossimi giorni sarà necessario attingere ai pozzi del Burano e di Sant’Anna come è stato fatto lo scorso anno”.
Inoltre per i prossimi anni sarà necessaria una programmazione per un maggior immagazzinamento dell’acqua piovana durante l’inverno per sopperire in qualche misura alla carenza idrica. Infine si terrà oggi un incontro a Pesaro, tra Regione e Provincia con Enel e Greenpower per attivare la pulizia degli invasi lungo il fiume Metauro, iniziando da quello del Furlo.