Per un maceratese, come chi sta scrivendo questa recensione, l’Opera Lirica fa rima con Arena Sferisterio, spazio all’aperto e con l’estate. Ma scoprire la Madama Butterfly alla prima di venerdì 6 dicembre al Teatro delle Muse di Ancona, quasi completamente esaurito in tutti gli ordini di posti, è stata davvero una bellissima e straordinaria sorpresa.
L’atmosfera del teatro, con la sua eleganza e intimità, si è rivelata il luogo ideale per immergersi nelle struggenti melodie di Giacomo Puccini, in un’esperienza che ha saputo coniugare il rigore della tradizione con la modernità di una regia e di una messa in scena impeccabile.
Un’ambientazione cinematografica e immersiva
Uno degli elementi di spicco della rappresentazione è stata senza dubbio la scenografia. La tridimensionalità dell’ambientazione ha dato quasi la sensazione di assistere a un film, con un uso sapiente di elementi scenici che hanno ricreato il Giappone di fine Ottocento in modo vivido e realistico. Le transizioni tra i vari momenti della storia erano fluide e coinvolgenti, grazie anche a un gioco di luci capace di enfatizzare le emozioni dei personaggi e i punti chiave della trama.
Le luci, morbide e calde nei momenti di tenerezza, si facevano cupe e drammatiche nelle scene più tragiche, sottolineando il progressivo declino della speranza della protagonista. I costumi, ricchi di dettagli e fedeli alla tradizione giapponese, hanno ulteriormente contribuito a creare un’atmosfera autentica e affascinante. Il kimono indossato da Madama Butterfly, in particolare, era un’opera d’arte che si muoveva con lei, amplificando la sua grazia e il suo struggente dolore.
Un cast straordinario
La rappresentazione è stata impreziosita da un cast di altissimo livello, capace di dare vita ai personaggi con intensità e profondità. La celebre soprano Myrtò Papatanasiu ha incarnato il ruolo della protagonista con una padronanza scenica e vocale eccezionali. La sua interpretazione di “Un bel dì vedremo” ha commosso il pubblico, lasciando un segno indelebile grazie alla sua capacità di fondere tecnica impeccabile ed emotività. La standing ovation ricevuta alla fine della rappresentazione è stata più che meritata.
Non da meno sono stati gli altri interpreti: il tenore Giuseppe Infantino, nei panni di Pinkerton, ha saputo alternare momenti di passione e vulnerabilità con grande credibilità, mentre il baritono Sergio Vitale ha dato spessore e dignità al ruolo di Sharpless, il console americano. La mezzosoprano Manuela Custer, nel ruolo di Suzuki, ha commosso con la sua dedizione e fedeltà verso Butterfly, dimostrando un affiatamento naturale con la protagonista.
Una nota di merito va al giovanissimo interprete del figlio di Madama Butterfly, che ha tenuto il palco con sorprendente sicurezza nonostante la sua tenera età. La sua presenza ha aggiunto un ulteriore livello di emozione alla rappresentazione, ricevendo un applauso caloroso e un meritato riconoscimento durante i saluti finali.
Un’orchestra al servizio di Puccini
L’acustica del Teatro delle Muse si è rivelata incredibilmente appagante, valorizzando sia le voci dei cantanti che l’orchestra, magistralmente diretta da un ispirato Francesco Angelico. Le composizioni di Puccini, ricche di sfumature e intensità, sono state eseguite con una precisione e una passione tali da coinvolgere ogni spettatore. I crescendo orchestrali, intrecciati con i momenti più intimi, hanno creato un equilibrio perfetto tra spettacolarità e introspezione, rendendo ogni momento musicale memorabile.
Un successo che lascia il segno
La serata si è conclusa tra lunghi applausi e standing ovation, un tributo sentito a una produzione che ha saputo celebrare la grandezza di Puccini in modo straordinario. Madama Butterfly al Teatro delle Muse non è stata solo uno spettacolo, ma un viaggio emozionale che ha toccato corde profonde, visti anche i temi toccati incredibilmente attualissimi.
Ricordiamo che una seconda rappresentazione dell’opera si terrà Domenica 8 Dicembre alle ore 16.30 sempre al Teatro delle Muse di Ancona.
Fabrizio Tropeano