E’ stato presentato ed è già disponibile anche in store online come quelli di Amazon e IBS, il libro “Oltre la guerra. Da Leros a Gniezno 1945. Dall’orrore della guerra alla favola dell’amore“. L’autrice Gibus Scatizza-Fauquex, ci racconta le vicende di un giovane soldato italiano, l’ufficiale medico Piero Scatizza, marchigiano di Treia in provincia di Macerata, che si trovava nell’isola greca Leros, a bordo della nave Legnano. L’uomo è il suocero dell’autrice di cui ci racconta le vicende dall’anno del bombardamento fino al suo ritorno in Italia. La storia inizia dal ritrovamento della foto della nave affondata il 5 Ottobre del 1943, su cui era arruolato Scatizza.
In seguito al bombardamento Piero ed i suoi compagni sopravvissuti furono fatti prigionieri e deportati dai tedeschi in un campo di prigionia in Polonia. Lì conobbe un medico di Genova con cui intrecciò un legame d’amicizia molto stretto, insieme scapparono dal campo di prigionia e raggiunsero Gniezno, città da poco bombardata, lì si misero a disposizione come medici per l’ospedale e per la Croce Rossa, entrambi infatti erano chirurghi e lavorarono per mesi e mesi come medici aiutando la popolazione locale.
In questa città Piero conobbe una donna che poi diventerà sua moglie anche se in circostanze piuttosto curiose. In ospedale una donna portava spesso da mangiare ai medici ed a coloro che aiutavano, tra le altre cose, portava sempre un dolce di cui Piero era molto goloso. Un bel giorno Piero chiese di conoscere la persona che faceva questa prelibatezza e gli fu presentata questa giovane ragazza polacca che si chiamava Zefirina. Piero e la giovane Zefirina si conoscono, si innamorano e pur parlando poche parole lui di polacco e lei d’italiano si sposano e cercano di rientrare in Italia.
Il rientro in Italia fu molto faticoso: il regime nazista non considerava i soldati italiani catturati come prigionieri, ma li aveva classificato come “internati militari italiani” (IMI), privandoli così delle tutele garantite ai prigionieri di guerra dalla Convenzione di Ginevra e sottraendoli alla protezione della Croce Rossa Internazionale. Concretamente gli italiani furono obbligati al lavoro con il fine di avere manodopera gratuita per la produzione bellica del Terzo Reich. Piero fu aiutato da alcuni componenti della croce Rossa polacca ed ottenne dei permessi per rientrare in Italia. Nel frattempo i genitori di Piero, non avendo più sue notizie da anni, lo davano morto in guerra, pertanto grande fu la gioia nel vederlo rientrare in paese nel 1945. Piero porta con sé la giovane moglie Zefirina, una storia iniziata dalla guerra, finisce con un lieto fine.
Ogni militare nel suo piccolo è stato un eroe, la dignità e l’umanità dimostrata da questi soldati italiani nell’aiuto del prossimo in Polonia vengono raccontate in questo appassionante libro ricco di foto di repertorio e di documenti dell’epoca.
L’autrice
Gibus Scatizza-Fauquex, svizzera, ha sposato un italiano e ci racconta in questo libro la storia di suo suocero, Piero Scatizza. La scrittrice vive a Lugano, è un personaggio poliedrico, pilota di rally da giovane, è dedita oggi alla pittura, all’arte e alla scrittura, è infatti autrice di vari romanzi. A queste attività ha affiancato recentemente un’iniziativa di beneficenza, fondando un’associazione per aiutare una missione a sud di Mombasa in Kenya con l’obiettivo di costruire un asilo nido e dare almeno un pasto ai bambini che rimangono da soli per strada.