HomeAttualitàLe Marche per Slow Wine 2024

Le Marche per Slow Wine 2024

11 chiocciole, 14 bottiglie, 5 monete e 47 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2024 assegnati nelle Marche, ai quali si aggiungono i 12 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

Disponibile da oggi 11 ottobre in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la quattordicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori sparsi in tutte le regioni della penisola. È l’unica guida in Italia, infatti, realizzata a partire dalle visite di tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Il tema già accennato lo scorso anno si afferma come centrale in questa edizione: la crisi climatica e le sue conseguenze stanno modellando in maniera significativa il mondo enologico. Le condizioni climatiche avverse, in intensità e forza del tutto eccezionali, unite alla peronospora che ha dimezzato la produzione di intere regioni, la flavescenza che contribuisce all’estinzione di alcune varietà e insetti importati da altri continenti sono elementi che, nel complesso, definiranno in maniera sempre più impattante la produzione italiana (e non solo) del vino, soprattutto di impronta biologica, ponendo questioni importanti sui prezzi delle uve e l’immancabile risvolto della medaglia che è la speculazione.

Le Marche viste da Slow Wine
Fermento è la parola ideale per descrivere lo stato della produzione vitivinicola delle Marche.

Sottolineando l’incremento del biologico, quest’anno ci si sofferma sul cospicuo numero di nuove cantine che si stanno affacciando sul panorama regionale con progetti interessanti, spesso anche ambiziosi, conditi sempre di entusiasmo e passione. Ecco pertanto in questa edizione gli ingressi di Le Stroppigliose, Casa Lucciola e Stefano Zoli, tre piccole realtà interessanti e sostenibili nel comprensorio matelicese, Verser (peraltro con un vino slow al Clemè) nel comparto di Serrapetrona, e Madonnabruna (con un vino quotidiano al Pecorino Maree), Cossignani L.E Tempo e Numa nel Fermano e nel Piceno.

I top wine evidenziati offrono uno spaccato molto ampio per tipologie, stili, età, dando l’ennesima conferma del potenziale e dei confini qualitativi sempre più elevati, e il Pecorino, di cui c’è un’ampia rappresentazione dell’equilibrio ormai raggiunto. Serrapetrona si conferma una terra molto confortevole per la Vernaccia nera, e oltre al Clemè già citato, regala una bellissima versione del Travenano di Podere Sul Lago, ma si esprime a buoni livelli su tutta la gamma assaggiata. Il Piceno è sempre più la culla del Montepulciano, anche nel blend con il Sangiovese, mentre il Lacrima segna un po’ il passo con la calda annata 2022 che agevola densità e tannini non sempre integrati. Il Conero si esprime ancora a luci alterne con interpretazioni eleganti e moderne, di cui il Sassi Neri di Fattoria Le Terrazze è un valoroso interprete, affiancato però in questo stile da una schiera crescente ma ancora poco nutrita. Si riscontrano ampi margini di miglioramento per il Sangiovese dei colli Pesaresi, che finalmente si esprime con maggiore personalità, fragranza del frutto e scorrevolezza gustativa, mentre il Bianchello mantiene la consueta linearità stilistica, pur mostrando, con l’annata 2022, un frutto un po’ troppo dolce. Si termina con il Colli Maceratesi Ribona, che conferma l’indole di vino molto intrigante: seppur l’ultimo millesimo non porti alcuna medaglia, la qualità media è sempre valida, e il Pausula di Sant’Isidoro e R di Saputi ne rappresentano due ottime espressioni.

Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende marchigiane sono disponibili qui.

La guida Slow Wine 2024
Il racconto delle 2.006 cantine visitate e recensite è affidato ancora una volta a schede che descrivono i vigneti e i migliori vini (in elenco gerarchico di qualità) disponibili in commercio, nonché le persone dell’azienda. Il lettore, inoltre, ha la possibilità di essere guidato in un viaggio ancora più immersivo grazie ai video girati durante le visite in cantina e in vigna, fruibili da 422 QR code.

Oltre alle schede dedicate alle cantine, Slow Wine fornisce un racconto puntuale delle migliori etichette con l’assegnazione di una serie di simboli e riconoscimenti: tra i Top Wine, l’edizione 2024 distingue i Vini Slow (vini che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente) e i Vini Quotidiani, ovvero vini di alta qualità con un prezzo massimo di 12 euro sullo scaffale. Alle cantine più interessanti viene invece assegnato il massimo riconoscimento della Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte.

I numeri di Slow Wine 2024
25.100 vini assaggiati durante le degustazioni • 2.006 cantine visitate e recensite • 238 cantine buone, pulite e giuste premiate con il simbolo della Chiocciola • 198 cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica premiate con il simbolo della Bottiglia • 63 cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo premiate con il simbolo della Moneta • 799 Top Wine, dal profilo organolettico eccellente di cui 421 Vini Slow: Top wine buoni, puliti e giusti e 130 Vino Quotidiano: Top wine che costano fino a 12 euro in enoteca • 540 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto di vino per chi si presenta in azienda con l’edizione cartacea della guida Slow Wine 2024

Più recenti