Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, ovvero Esplorazione interna mediante l’utilizzo di indagini sismiche, geodesia e trasporto di calore. Questo il nome completo dell’ultima missione targata “NASA” sul pianeta rosso. Un progetto ambizioso e inedito, partito ufficialmente il 25 maggio 2018, con lo scopo di studiare Marte a partire dallo strato più esterno del sottosuolo fino al nucleo.
Un miliardo di dollari e sette anni di duro lavoro, queste le risorse dispiegate per quello che il 26 novembre 2018 è diventato ufficialmente il 15esimo veicolo a toccare il suolo marziano dal 1971. Dopo sei mesi dalla sua partenza, la sonda ha infatti superato la fase più delicata della missione, atterrando con successo all’interno di un cratere noto come “Homestead Hollow“, in una vasta regione vulcanica in prossimità dell’equatore chiamata Elysium Planitia.
Un sismografo, un sensore termico ed una talpa, per scavare fino a cinque metri di profondità, alla scoperta del volto e della voce nascosti del Pianeta Rosso: 450 terremoti registrati negli ultimi dodici mesi, il più forte dei quali di magnitudo 4 (non ancora abbastanza per carpire i segreti più profondi del sottosuolo marziano) e fiumi di lava lunghi più di mille kilometri, formatisi a seguito di un’intensa attività vulcanica “solo”, geologicamente parlando, dieci milioni di anni fa.
Un’occasione unica per studiare come mai prima d’ora anche il campo magnetico del pianeta, spentosi quasi improvvisamente circa 4,2 miliardi di anni fa e la cui natura appare molto insolita e complessa: fluttuazioni dell’attività magnetica tra il giorno e la notte, legate secondo gli scienziati all’interazione tra le particelle dello strato più esterno dell’atmosfera e le radiazioni solari, ed una “sorgente” nascosta, fatta di rocce assestate tra i trenta metri ed i dieci kilometri di profondità, quali uniche testimoni di quell’antico magnetismo.
A dispetto di sconfinate distese di sabbia e roccia, Marte si sta rivelando un pianeta più vivo che mai.
Michael Gambini