Nelle ultime settimane a Macerata, in particolare nel Centro Storica è circolata una notizia che ha suscitato diverse reazioni nel cuore del centro storico, alla vigilia della Festa dei Commercianti, dopo la notizia che anche il Pozzo ha deciso di chiudere: il Bar Ezio, un’icona di Via Garibaldi per ben 26 anni, è ora in vendita. Questo annuncio ha scatenato un vivace dibattito tra i frequentatori abituali e ha portato Ezio Taccari, il proprietario, a spiegare le ragioni che lo hanno portato a prendere questa difficile decisione.
Dietro il bancone che ha visto passare generazioni di clienti, Ezio Taccari condivide con amarezza la sua esperienza: “Non ne vale più la pena, sono stanco. È cambiato tutto, i locali come il mio non funzionano più. E poi in questa parte del centro non c’è movimento. Con quello che guadagniamo ora, potrebbe campare una famiglia sola. Non ha più senso andare avanti. È un grande dispiacere, ma devo lasciar perdere.”
Ezio ha utilizzato i social media per annunciare la vendita del suo locale, fissando un prezzo di 80mila euro. La reazione del pubblico è stata sorprendente, con una risonanza inaspettata. Dopo la vendita, intende cercare lavoro come barista dipendente, una professione che ha svolto per tutta la vita. “È da un po’ che penso di vendere, purtroppo non vedo alternative. Quel poco di movimento che c’è, si concentra in altre zone del centro, è difficile che qui arrivi qualcosa.”
Ezio riflette sulla mancanza di iniziative nella sua zona: “C’erano eventi che funzionavano tanto bene, ma non sono state portate avanti. Ormai, in via Garibaldi passano in pochi, quelli che vanno a Musicultura o all’opera poi non arrivano fino qui. E poi non si può fare niente, ci mettono paletti per tutto, è diventato complicato organizzare anche solo una piccola iniziativa.”
Ezio ha valutato anche l’opzione di espandere l’offerta culinaria del bar, ma ha rinunciato a questa idea: “Avevo in mente di puntare sulla cucina, ma poi mi sono reso conto che il mio bar sarebbe diventato solo uno dei tanti locali dove si va a mangiare. I posti come il mio non vanno più, una volta si andava al bar per una partita a carte o per fare due chiacchiere, il bar era un punto di incontro. Ora invece si va solo per fare pranzo o un aperitivo.”
I clienti, molti dei quali affezionati, sono rimasti sbalorditi dalla notizia della vendita del bar e chiedono a Ezio se è davvero intenzionato a chiudere. La risposta di Ezio è chiara: “Mi dispiace veramente tanto, amo questo lavoro, ma se non lavoro mi annoio e, soprattutto, non guadagno a sufficienza. Con quello che incassiamo oggi può vivere una famiglia al massimo, invece oltre alla mia c’è anche quella di mio fratello, oltre a mia madre. Non ha più senso continuare così.”